Forum Compraverde Buygreen: inclusione sociale e parità di genere punti chiave per una transizione ecologica giusta

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Dall’inclusione sociale al rispetto dei diritti dei lavoratori, dalla finanza sostenibile al supporto all’occupazione femminile, passando per l’importanza di approvare al più presto in Italia la legge sulla parità salariale. Di questo e molto altro si è parlato nella prima parte della terza e ultima giornata del XV Forum Compraverde Buygreen, organizzato dalla Fondazione Ecosistemi al palazzo WeGil di largo Ascianghi 5 a Trastevere.

La responsabilità d’impresa e l’inclusione sociale, come detto, sono state messe al centro del dibattito della conferenza di apertura, con uno sguardo rivolto all’utilizzo delle risorse che il nostro Paese sta ricevendo dall’Unione Europea e accolte dal Governo Draghi all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Non solo transizione ecologica ma anche transizione ecologica giusta – queste le parole del direttore generale della Fondazione Ecosistemi, Silvano Falocco -. Non è possibile pensare ad un intervento di miglioramento ambientale a tutela del pianeta, della biodiversità, per la riduzione dei gas clima alteranti a danno dei diritti del lavoro, dei lavoratori e della parità di genere, dell’inclusione sociale. Deve andare tutto insieme e oggi abbiamo discusso di come possono essere coniugate giustizia ambientale e giustizia sociale all’interno degli appalti che saranno la base del PNRR”.

“Serve una riforma degli ammortizzatori sociali vera – l’appello dell’onorevole Chiara Grimbaudo, membro della commissione lavoro pubblico e privato -, che contempli le esigenze di genere perché noi donne siamo oltre la metà della popolazione. Il tasso di occupazione femminile, prima della pandemia, era di oltre 18 punti inferiore a quello maschile, è un dato allarmante sottolineato anche dal Presidente Sergio Mattarella. Nel 2021, ancora, l’essere madre è uno svantaggio nella carriera e non porta le donne a essere manager. Nelle istituzioni va fatta una grande alleanza, per dare risposte alle sofferenze e alle discriminazioni, con lo spirito delle madri costituenti che chiedevano si rimuovessero gli ostacoli che non rendono donne e uomini uguali. Entro la fine dell’anno mi voglio augurare che venga approvata la legge sulla parità salariale in Italia”.

Passaggio importante quello che arriva da Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive: “La vera partecipazione e i diritti sono l’antidoto alla corruzione – ha ribadito nel suo intervento -. Se non c’è controllo pubblico partecipato, gran parte delle risorse del PNRR andranno a finanziare solo il ‘greenwashing, ovvero un ecologismo che rimane solo di facciata’”.

D’altronde anche il quarto report dell’Osservatorio Appalti Verdi sull’applicazione del Green Public Procurement negli enti locali durante il 2020 non ha fatto emergere dati rassicuranti rispetto al “gender procurement” e ai criteri sociali: il 53% dei capoluoghi italiani partecipanti al sondaggio non adotta criteri di selezione dei fornitori in base al rispetto della parità di genere e il 36% non adotta criteri di selezione sociali. In Italia solo il 24% dei Comuni applica i criteri di “gender procurement” e solo il 36% i criteri sociali.

Uno spiraglio di luce è rappresentato dalle politiche della Regione Lazio: “Siamo stati i primi in Italia – spiega Marta Bonafoni, consigliera alla Pisana e ospite del Forum 2021 – ad avere una legge, approvata lo scorso maggio, sulla parità retributiva tra donne e uomini e sul sostegno alle competenze e all’occupazione femminile, investendo quasi 8 milioni di euro per il triennio 2021-2023, promuovendo iniziative di reinserimento sociale e lavorativo per le donne vittime di violenza. Questo si è concretizzato in 4 bandi (pulizie e sanificazione, manutenzione immobili, servizi postali e call center sanitari) dal valore complessivo di 190 milioni di euro che premiano le aziende attente alle politiche di genere, con un peso del 12/13% sul punteggio complessivo”. Bonafoni ha inoltre sottolineato quando la pandemia abbia pesato sulle sorti lavorative delle donne in Italia: “Come ci ha raccontato l’Istat – ha aggiunto – su 110mila posti di lavoro persi, 99mila erano donne”.

Fonte: comunicato stampa
Foto: Forum Compraverde Buygreen