Lazio, primo tavolo regionale della filiera carne bovina. Il 21 marzo a Roma

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La filiera del bovino da carne dalla parte della conservazione della natura grazie al progetto europeo LIFE Grace di cui è capofila l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio (Arsial)

Il 21 marzo 2024, alle ore 11,00 presso la sede ARSIAL in via Rodolfo Lanciani 38 – Roma, con la partecipazione dell’assessore regionale Giancarlo Righini e secondo il programma in allegato, si terrà il primo tavolo regionale dedicato alla filiera del bovino da carne, finalizzato alla valorizzazione del ruolo ambientale esercitato dalla linea vacca-vitello, decisiva, nel Lazio, per la preservazione del paesaggio rurale e per la conservazione degli habitat di prateria ricadenti nella Rete Natura 2000.  

Secondo i dati 2023 della BDN di Teramo, il Lazio annovera 9.300 allevamenti con 107.000 bovini da carne; è la 1a regione italiana per numero di allevamenti, la 6a per consistenze, con oltre metà degli allevamenti e 2/3 dei capi associati alla linea vacca-vitello: un modello che garantisce la fruizione di pascoli di elevato valore naturalistico e salutistico, oggi minacciati di abbandono per la pressione dei predatori, per la riduzione dei premi base PAC e per la rarefazione di poli locali di ingrasso.

L’iniziativa, organizzata da ARSIAL in collaborazione con AIA, rientra nelle azioni del progetto UE Life Grace, ed è finalizzata ad un confronto con le espressioni della filiera, dalla produzione alla distribuzione,  sulle opzioni attivabili  per informare il consumatore del  ruolo ambientale esercitato dall’allevamento estensivo: un modello tradizionale che trova solo parziale esito nel finissaggio dei capi  in ambito regionale a causa di filiera frammentata ma che, tuttavia, esprime diverse realtà di successo, che hanno recentemente consolidato una migliore relazione tra allevamento, distribuzione  ed istanze del consumatore.

Rafforzare l’orientamento al mercato, mediante accordi di filiera per gli  allevamenti incentrati sulla linea vacca-vitello, è un importante obiettivo della Regione Lazio, per garantire un futuro a migliaia di piccole imprese familiari, tuttora attive su centinaia di migliaia di ettari di pascoli con suoli di minima profondità, in gran parte di proprietà collettiva e non altrimenti valorizzabili, atteso il vincolo di destinazione pascoliva dettato dai regimi di tutela paesaggistica e naturalistica ai quali sono assoggettati i territori di interesse, e per i quali la recente approvazione della “Nature Restoration Law” impone un notevole impegno per recuperare, entro il 2030, migliaia di ettari di  habitat di prateria, in abbandono o degradati.

Pur avendo una elevata valenza sociale per la numerosità dei piccoli allevamenti, la filiera regionale risulta frammentata e  con una limitata capacità di realizzare il finissaggio dei capi secondo modelli di qualità normata,  o anche solo di  valorizzare le diverse opzioni di etichettatura facoltativa,  che rendono possibile  veicolare al consumatore un patrimonio di dati ed informazioni sull’intero processo, dall’azienda di base allo scaffale, oggi sempre più  disponibili in banche dati pubbliche,  e valorizzabili mediante le nuove tecnologie (QR-code, blockchain, ecc.) per garantire un miglior esercizio del diritto di scelta del consumatore.

Con un mercato sempre più differenziato tra HORECA (ristorazione, mense pubbliche, ecc.), GDO e filiera corta, i tecnici di AIA si confronteranno con i rappresentanti della filiera regionale della carne bovina sulle diverse opzioni attivabili per favorire, da un lato, una migliore integrazione tra allevatori e distribuzione e, dall’altro, una scelta di consumo più consapevole,  che valorizzi al meglio il ruolo di presidio naturalistico esercitato dalle migliaia di piccoli allevamenti estensivi del Lazio.  

Quanti vorranno partecipare in presenza sono pregati di comunicare la loro adesione all’indirizzo e-mail: m.catta@arsial.it

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Fonte: comunicato stampa