La purezza media dell’umido che viene raccolto nelle città italiane è superiore al 95%: a rivelarlo è il Consorzio Italiano Compostatori – CIC.
Le impurità, cioè i materiali non compostabili, sono pari al 5%: la componente plastica da imballaggi costituisce circa il 60%, cioè il 3% del totale. I dati si riferiscono a 45 monitoraggi condotti dal CIC coinvolgendo i centri di compostaggio omogeneamente distribuiti sul territorio nazionale; a testimonianza della validità dell’indagine, si stima che la rappresentatività su scala nazionale sia superiore al 30%. Il CIC inoltre, stima che negli impianti dedicati alla produzione di compost al netto dell’umido, ogni anno arrivino circa 56.000 tonnellate di bioplastica (31.000 tonnellate se si considerano prive di umidità) che, essendo compostabile, si trasforma in compost. Nel contempo transitano anche circa 120.000 tonnellate di plastica da imballaggi (73.500 tonnellate se si considerano prive di umidità) che gli impianti devono opportunamente estrarre e smaltire, con conseguente aggravio di costi, per poter produrre compost di qualità. |