Oggi giorno il fiume Po riversa 11 tonnellate di microplastiche in mare

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Il Po è un fiume meraviglioso Il più grande d’Italia. Ci si affacciano numerose città, paesi, attraversa gran parte delle regioni del nord. Di fronte alla sua generosità, l’atteggiamento dell’uomo purtroppo non è stato all’altezza.

LA RICERCA “UN PO DI PLASTICA”, CONDOTTA DA A.I.C.A. IN COLLABORAZIONE CON ERICA SOC. COOP. E LO EUROPEAN RESEARCH INSTITUTE (ERI), È LA PRIMA A CONCENTRARSI SULLE MICROPLASTICHE NEI FIUMI

Ogni giorno, 11 tonnellate di microplastiche finiscono nell’Adriatico, trasportate dal Po.

A.I.C.A. (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) in collaborazione con ERICA Soc. Coop. e European Research Institute (ERI) ha campionato il fiume più lungo d’Italia alla ricerca di frammenti di plastica. Secondo lo studio, condotto durante l’evento sportivo e di sensibilizzazione ambientale “Keep Clean and Run”, ogni secondo il Po riversa in mare 11.107 frammenti di plastica di dimensione media intorno ai 5 mm e del peso di 11 mg.

Se finora le ricerche si sono concentrate per lo più sulle microplastiche nei mari, la novità proposta durante il Keep Clean and Run, la corsa contro il littering tenutasi a maggio 2019 quale evento centrale in Italia della campagna europea “Let’s Clean Up Europe”, è stata quella di concentrarsi sull’inquinamento di microplastiche nel Po, per estendere il focus del marine litter dal mare ai fiumi e raccogliendo dati scientifici grazie all’attività di un team di ricercatori guidati da Franco Borgogno dell’ERI. Il team ha effettuato un’analisi delle microplastiche presenti nel fiume con campionamenti in 6 tratti coincidenti con il percorso del Keep Clean and Run. Da qui è nata la ricerca “Un Po di plastica”.

“Abbiamo ripercorso a ritroso l’inquinamento da plastica del principale corso d’acqua italiano, che dà vita a un’intera area del paese” conclude Franco Borgogno, ricercatore di ERI e capo del team scientifico che ha condotto la ricerca nel Po. “La nostra analisi può rappresentare il primo passo di una serie di elaborazioni da realizzare per conoscere con esattezza il grado di inquinamento dei corsi d’acqua. È un’indicazione, un primo spunto, non ancora un’analisi completa. Questi studi sono fondamentali per capire meglio quali sono le fonti di inquinamento e l’incidenza su aree geografiche specifiche”.

“Con questa edizione della ‘corsa contro i rifiuti’ abbiamo abbinato la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei ragazzi e delle persone con la ricerca scientifica” racconta Roberto Cavallo, ideatore e eco-atleta del Keep Clean and Run. “C’è un gran bisogno di cercare di capire quale sia davvero l’entità del problema e provare a risalire alle cause così da mettere in campo strumenti di prevenzione efficace. Quel che è certo che ogni oggetto non buttato a terra, ogni pezzo di plastica raccolto e messo nella raccolta differenziata, sono rifiuti in meno portati verso il mare. Se i dati letti nei loro numeri ci paiono allarmanti ci dicono anche che ogni piccolo gesto può dare un contributo fondamentale alla soluzione del problema”.

fonte: comunicato stampa